IL PROGETTO EDUCATIVO

S'ASPRU – IL PROGETTO EDUCATIVO

Il programma Terapeutico comprende diverse fasi, le cui durate non sono rigidamente predeterminate ma dipendono ampiamente dal singolo caso. Un valore medio per uno sviluppo complessivo del programma si può comunque quantificare in circa tre anni.

La prima fase è quella di Accoglienza, in regime non residenziale, durante la quale, attraverso colloqui di tipo informativo/motivazionale (a cadenza generalmente settimanale), consulenze psicologiche/psichiatriche è richiesta di documentazione medica e giudiziaria:

  • si acquisiscono informazioni che permettono di inquadrare compiutamente la specificità del problema, di valutare l’opportunità o meno di un inserimento nelle fasi successive piuttosto che l’orientamento verso altre strutture, di definire un Progetto Terapeutico Personalizzato;
  • si presenta la proposta della Comunità in termini specifici (di regole da accettare, di tempi, di obiettivi) e si cerca di agire in senso positivo sulle motivazioni al cambiamento; si concorda con l’utente stesso ed eventualmente con strutture esterne una strategia per affrontare il problemi legati alla disintossicazione.

Le tre fasi successive si svolgono in regime residenziale nella Comunità gestita dall’Associazione. La Fase della Dipendenza segna l’ingresso in Comunità. Per i primi quattro o cinque mesi è previsto un distacco dall’ambiente esterno, per cui l’ospite non può avere contatti diretti né con i familiari né con altri conoscenti. I suoi rapporti privilegiati diventano quelli con gli operatori e con gli altri ospiti della Comunità.

In questo modo la dipendenza già vissuta attivamente nei confronti della sostanza d’abuso, è sostituita dal legame stabilito con la Comunità che lo aiuta ad affrontare l’adattamento al nuovo stile di vita.

In questa fase l’ospite è impegnato in:

  • attività lavorative manuali, con lo scopo di sperimentare la fatica fisica, concentrare l’attenzione sul lavoro distogliendo il pensiero dal ricordo delle esperienze passate, ed eventualmente, facilitare il recupero di un adeguato benessere fisico;
  • attività culturali di gruppo, nelle quali sviluppare un senso di appartenenza ideale al progetto comunitario e allo stile di vita proposto;
  • riunioni a cadenza settimanale organizzative o specificamente formative, attraverso le quali riprendere coscienza della propria posizione nel gruppo e del modo di rapportarsi agli altri;
  • dinamiche di gruppo con lo scopo di intraprendere un cammino di conoscenza di se e di collaborare la programma di recupero degli altri ospiti;
  • una serie di colloqui individuali di sostegno con gli operatori, in modo da avere la possibilità di confrontarsi e verificare l’andamento del programma terapeutico, sia in relazione alla crescita personale, sia all’adattamento al gruppo;
  • una fase iniziale di testing psicologico e approfondimento diagnostico;
  • interventi psicoterapici individuali e/o di gruppo e terapia psicofarmacologici, quando previsti dal Progetto Terapeutico Individualizzato.

La fase successiva, detta Fase di Autonomia, prevede, attraverso una maggiore assunzione di responsabilità all’interno del gruppo, un intervento sempre più autorevole in alcuni aspetti di gestione quotidiana della Comunità e una ripresa dei contatti sia epistolari che personali con l’esterno (periodiche visite in Comunità dei familiari e, viceversa, dell’ospite presso l’abitazione familiare), lo sviluppo di una maggiore conoscenza di sè stesso e il raggiungimento di una adeguata capacità di autovalutazione delle proprie possibilità e dei propri limiti.

L’ultima fase, infine, detta Fase di Reinserimento, è segnata, pur nella prosecuzione della permanenza constante all’interno della Comunità Residenziale, da una maggiore attenzione alle problematiche proprie del prossimo reinserimento sociale, comprendendo in questo sia l’aspetto concreto della progettazione delle caratteristiche del rientro (in termini logistici e lavorativi), sia della definizione ed esplicitazione dei processi psicologici che questo comporta, anche in un’ottica di prevenzione delle ricadute.

Al termine delle tre fasi residenziali è previsto, infine, il reinserimento sociale vero e proprio, con l’uscita dalla Comunità e la strutturazione di un adeguato contesto abitativo, lavorativo e di relazioni la di fuori della stessa. In questo periodo, per una durata non inferiore ad un anno, è previsto un sostegno regolare attraverso colloqui periodici con gli operatori dei Centri di Accoglienza, incontri di gruppo e, quando opportuno, un sostegno psicologico individuale.