REGOLAMENTO INTERNO DELLE COMUNITÀ RESIDENZIALI

S'ASPRU – REGOLAMENTO DELLA COMUNITA’

INDICE

PARTE I: DISPOSIZIONI GENERALI – ORGANI E STRUTTURE

Titolo I: Disposizioni generali

Art. 1 – Oggetto e ambito di applicazione del Regolamento Art. 2 – Modalità di approvazione, integrazione e modifica

Titolo II: Finalità e principi generali

Art. 1 – Finalità delle comunità residenziali di Mondo X – Sardegna

Art. 2 – Carta dei valori

Art. 3 – Principi sull’erogazione del servizio

Art. 4 – Rapporti con istituzioni, enti e organismi

Titolo III: Ordinamento e articolazione del sistema organizzativo Art. 1 – Caratteristiche generali delle unità operative

Art. 2 – Ordinamento del sistema organizzativo Art. 3 – Il Presidente

Art. 4 – Il Responsabile della Comunità Art. 5 – L’Équipe degli educatori

Art. 6 – Psicologi e psichiatri Art. 7 – I Maestri del lavoro Art. 8 – I volontari

Art. 9 – Criteri generali di organizzazione e gestione

PARTE II: PROCESSI GESTIONALI DELLE COMUNITÀ RESIDENZIALI

Titolo I: Processi gestionali dei Centri di accoglienza riguardanti le Comunità Art. 1 – Procedure generali di accoglienza

Art. 2 – Accoglienza in situazioni di limitazione della libertà personale Art. 3 – Accoglienza in deroga alle procedure normali

Art. 4 – Accoglienza di minori

Titolo II: Processi gestionali delle Comunità residenziali Capo I: Accoglienza in Comunità

Art. 1 – Ingresso in Comunità Art. 2 – Reingressi

Art. 3 – Aspetti economici inerenti agli ospiti

Capo II: Il Programma educativo

Art. 1 – Caratteri generali del metodo

Art. 2 – Articolazione del Programma educativo Art. 3 – La formazione

Art. 4 – Il lavoro Art. 5 – La cultura Art. 6 – Le regole Art. 7 – Il gruppo

Art. 8 – La gestione del tempo

Capo III: Aspetti organizzativi della vita comunitaria

Art. 1 – Organizzazione della giornata Art. 2 – Organizzazione della settimana

Capo IV: Aspetti gestionali della vita comunitaria

Art. 1 – Norme generali di comportamento degli ospiti Art. 2 – Attività sportiva

Art. 3 – Gestione del telefono Art. 4 – Gestione della televisione Art. 5 – Ospitalità

Art. 6 – Automobili e mezzi vari Art. 7 – Norme generali di sicurezza

Capo V: Rapporti degli ospiti con i familiari

Art. 1 – Visite dei familiari in Comunità Art. 2 – Visite a casa

Art. 3 – Rapporti con i partner Art. 4 – Corrispondenza

Capo VI: Uscite dalla Comunità

Art. 1 – Conclusione del cammino comunitario Art. 2 – Uscite con consenso condizionato

Art. 3 – Abbandoni spontanei Art. 4 – Espulsioni dalla Comunità

Capo VII: Aspetti sanitari Art. 1 – Caratteri generali

Art. 2 – Gestione ordinaria dei problemi sanitari in Comunità Art. 3 – Intervento della medicina di base e specialistica

Art. 4 – Esami periodici

Art. 5 – Norme igieniche e sanitarie

Capo VIII: Aspetti archivistici e amministrativi

Art. 1 – Cartelle personali e registri delle riunioni Art. 2 – Privacy e trattamento dei dati personali Art. 3 – Aspetti amministrativi

PARTE III: DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art. 1 – Entrata in vigore ed efficacia

ALLEGATO 1: Organizzazione della giornata

Associazione Mondo X – Sardegna REGOLAMENTO INTERNO DELLE COMUNITÀ RESIDENZIALI

(Delibera del Comitato esecutivo del ………………..…., n             )

PARTE I: DISPOSIZIONI GENERALI – ORGANI E STRUTTURE

TITOLO I: DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1

Oggetto e ambito di applicazione del Regolamento

  1. Il presente Regolamento disciplina l’organizzazione e il funzionamento interni delle comunità residenziali dell’Associazione Mondo X – Sardegna, di seguito denominata Mondo X – Sardegna, definendo in particolare i processi gestionali su cui si fonda la loro attività.
  2. Il Regolamento interno delle comunità residenziali, di seguito Regolamento, è conforme agli articoli dello Statuto di Mondo X – Sardegna e non contiene norme in deroga o in contrasto con gli articoli del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) sottoscritto dai suoi dipendenti e con le leggi che tutelano i diritti dei

Art. 2

Modalità di approvazione, integrazione e modifica

  1. Il Regolamento è deliberato dal Comitato esecutivo di Mondo X – Sardegna in attuazione dell’art. 10 del suo
  2. Il Regolamento è modificato dal Comitato esecutivo; eventuali proposte di integrazione e modifica sono sottoposte al preventivo esame da parte dello stesso organo di governo; la modificazione totale del Regolamento (abrogazione) può avvenire solo con la contemporanea approvazione del nuovo
  3. Si rinvia allo Statuto di Mondo X – Sardegna e ai principi generali dell’ordinamento giuridico per quanto non esplicitamente previsto nel

TITOLO II – FINALITÀ E PRINCIPI GENERALI

Art. 1

Finalità delle comunità residenziali di Mondo X – Sardegna

 

  1. Unità operative primarie in cui si articola l’organizzazione di Mondo X – Sardegna, le comunità residenziali, di seguito Comunità, offrono un servizio a carattere continuativo di interesse pubblico finalizzato all’accoglienza e alla riabilitazione di persone con gravi problemi di disagio, dedite in particolare all’uso non terapeutico di sostanze stupefacenti o di alcool, che richiedono un sostegno concreto per liberarsi dalle dipendenze e dalle loro conseguenze.

Art. 2 Carta dei valori

  1. Parte integrante del presente Regolamento, la Carta dei valori esplicita i principi ispiratori e i valori di Mondo X – Sardegna, costituendo un’espressione significativa della sua cultura e rappresentando per le sue componenti un riferimento etico e comportamentale nello svolgimento delle attività
  2. Mondo X – Sardegna riconosce la propria radice e la propria fonte di ispirazione nella fede in Dio e specificatamente nel Vangelo di Cristo, via maestra che conduce alla piena realizzazione dell’uomo.
  3. L’esempio di san Francesco di Assisi e della secolare tradizione francescana, nel modo di vivere e relazionarsi con la gente e nella realizzazione delle comunità di fratelli e sorelle, sono punti di riferimento essenziali per tutte le componenti di Mondo X – Sardegna.
  4. L’esperienza di Padre Eligio Gelmini e dell’Associazione Mondo X da lui fondata, da cui ha preso avvio l’impegno di Mondo X – Sardegna, è riconosciuta quale modello di intervento a favore dei tossicodipendenti, traendo da essa ispirazione per aggiornare costantemente il servizio.
  5. Al centro dell’opera di Mondo X – Sardegna è posto l’uomo, creato da Dio e fatto a sua immagine, che va amato, difeso, educato, promosso nella sua dignità e libertà. In questa prospettiva, famiglia e Comunità sono riconosciuti contesti essenziali per la crescita dell’individuo nelle sue relazioni interpersonali e come parte della famiglia La Comunità diviene pertanto contesto di formazione nella misura in cui ripropone il contesto stesso della famiglia, fondandosi come questa sull’amore e sul progetto di vita.
  6. Dalla centralità della persona e dal riconoscimento della sua responsabilità ultima e decisiva per la propria vita, scaturisce l’obiettivo primario della formazione dell’individuo nella sua realtà concreta e in tutte le sue Tale formazione deve essere:
    1. personalizzata, ossia realizzata a partire da ogni singola persona e su misura di essa;
    2. integrale, ossia attenta a tutte le dimensioni della persona umana;
    3. realizzata in un clima di dialogo, che generi fiducia e possibilità di esprimere liberamente le proprie necessità, pensieri e sentimenti;
  1. responsabilizzata, poiché aiuta la persona a gestire la propria vita con responsabilità e coerenza.

Art. 3

Principi sull’erogazione del servizio

  1. Mondo X – Sardegna dispone di strumenti di comunicazione adottati recependo la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 gennaio 1994 (Principi sull’erogazione dei servizi pubblici), che definiscono i diritti degli utenti e i principi e gli strumenti cui è uniformata l’erogazione del servizio offerto, fornendo altresì le informazioni essenziali utili a orientare adeguatamente i cittadini e gli enti interessati, e costituendo una fonte informativa omogenea che richiama costantemente allo spirito originario del servizio.
  2. Espressione della cultura della responsabilità valorizzata da Mondo X – Sardegna, i principi che ispirano l’erogazione del servizio sono i seguenti:
    1. eguaglianza: l’erogazione del servizio offerto si ispira al principio di eguaglianza dei diritti degli utenti, senza distinzioni riconducibili a motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche;
    2. imparzialità: Mondo X – Sardegna si impegna a conformare i propri comportamenti nei confronti degli utenti ai criteri di obiettività, giustizia e imparzialità;
    3. continuità: nell’ambito delle modalità stabilite dalla normativa regolatrice di settore, l’erogazione del servizio offerto è continua, regolare e senza interruzioni;
    4. partecipazione: Mondo X – Sardegna garantisce la partecipazione dell’utente alla prestazione del servizio, assicurando il diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano e acquisendo periodicamente la sua valutazione al fine del miglioramento del servizio;
    5. efficienza ed efficacia: Mondo X – Sardegna assume l’impegno di garantire l’efficienza e l’efficacia nell’erogazione del

Art. 4

Rapporti con istituzioni, enti e organismi

  1. Mondo X – Sardegna si impegna a instaurare un rapporto di reciproca conoscenza, rispetto e collaborazione con istituzioni, enti, organismi e in particolare con le diverse realtà che operano sul territorio in favore dell’uomo, a partire dalla consapevolezza del proprio servizio nelle sue idealità e nei
  2. Il rapporto con le istituzioni pubbliche è guidato dal principio di sussidiarietà, che valorizza pienamente le potenzialità del volontariato e della gratuità come condizione per individuare con maggiore immediatezza i problemi e le soluzioni, ma anche per svolgere una funzione di stimolo verso le pubbliche amministrazioni, richiamandole al loro giusto
  3. Sulla base del principio di sussidiarietà, Mondo X – Sardegna si regge sul volontariato e si finanzia prevalentemente attraverso proprie attività lavorative artigianali, agricole, zootecniche e liberi contributi di privati, non avendo attivato, per quanto attiene alle Comunità residenziali, convenzioni con le Aziende Sanitarie

TITOLO III: ORDINAMENTO E ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA ORGANIZZATIVO

Art. 1

Caratteristiche generali delle unità operative

  1. Per realizzare le finalità di cui al titolo II, le Comunità consistono in unità operative articolate nelle strutture residenziali e non residenziali necessarie all’attuazione del programma educativo comunitario, di seguito Programma educativo, e al proprio mantenimento
  2. Ciascuna unità operativa dispone di spazi, ambienti e locali adeguati, attrezzati e organizzati in relazione alle caratteristiche e ai bisogni dell’utenza ospitata, destinati ad accogliere proprie attività lavorative artigianali, agricole, zootecniche, nonché le molteplici attività di carattere formativo, culturale, ricreativo e
  3. L’infermeria della Comunità garantisce il servizio assistenziale per la somministrazione dei farmaci e delle cure prescritte agli
  4. La Comunità dispone di locali idonei ad ospitare gli uffici funzionali alla sua gestione tecnica, finanziaria e amministrativa, nonché all’eventuale supporto degli ospiti nel disbrigo di pratiche sociali e

Art. 2

Ordinamento del sistema organizzativo

  1. La Comunità è diretta da un coordinatore responsabile, di seguito Responsabile, cui compete la programmazione, il coordinamento e la gestione delle attività previste nel Programma educativo, sulla base delle direttive generali definite dal Comitato esecutivo di Mondo X – Sardegna e dal Presidente. Il Responsabile è supportato nella sua attività da un’Équipe multidisciplinare di educatori e operatori con compiti specifici riguardanti la relazione con gli ospiti e la gestione delle attività formative, lavorative, culturali e ricreative. La presenza di altre componenti, inserite con modalità e funzioni diverse, corrobora e arricchisce il Programma educativo.

Art. 3

Il Presidente

  1. Al Presidente e legale rappresentante di Mondo X – Sardegna, Padre Salvatore Morittu, di seguito Padre Salvatore, compete la responsabilità giuridica dell’Associazione, di cui tutela la dignità e le funzioni, vigilando altresì sul rispetto dello Statuto e del Regolamento e salvaguardando le ragioni ispirazionali del suo
  2. Mondo X – Sardegna riconosce a Padre Salvatore un ruolo di paternità, unità e vigilanza nella molteplice complessità delle opere intraprese affinché siano attuate le linee programmatiche elaborate dal Comitato esecutivo. Tale impegno si esprime in un rapporto costante e cordiale con ogni componente delle Comunità, mantenendo, in particolare, un rapporto privilegiato con i Responsabili affinché possano realizzarsi gli obiettivi in unione di spirito e di azione.

Art. 4

Il Responsabile della Comunità

  1. Al Responsabile compete la direzione esecutiva della Comunità con funzioni ad elevato contenuto professionale, quali la programmazione, il coordinamento e la gestione delle attività previste nel Programma educativo nonché la verifica delle stesse, la responsabilità e il coordinamento delle pratiche amministrative, ogni altra attività idonea e necessaria al raggiungimento dei fini statutari.
  2. In particolare, competono al Responsabile le seguenti funzioni:
    1. coadiuva il Presidente nella sua attività e nell’esecuzione delle deliberazioni del Comitato esecutivo, curando l’attuazione di piani, programmi e direttive generali definite dallo stesso organo di governo;
    2. dirige la Comunità, coadiuvato nella gestione e nella programmazione delle attività previste nel Programma educativo dall’Équipe degli educatori e dalle altre componenti della Comunità aventi compiti specifici;
    3. assicura ogni intervento di carattere organizzativo e gestionale necessario al superamento degli ostacoli, alla funzionalità e all’efficienza della Comunità medesima, perseguendo livelli ottimali di efficacia e secondo criteri di flessibilità, economicità e produttività;
    4. dirige, coordina e verifica l’attività di tutte le componenti nel rispetto del CCNL, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia, informando in quest’ultimo caso il Presidente;
    5. coordina l’istruzione di tutti gli atti di gestione tecnica, finanziaria e amministrativa di competenza della Comunità, garantendo il rispetto dei principi e delle finalità

Art. 5

L’Équipe degli educatori

  1. Per la realizzazione delle finalità statutarie e in particolare del Programma educativo, l’organico della Comunità comprende un’Équipe multidisciplinare di educatori e operatori con compiti specifici riguardanti la gestione delle attività formative, lavorative, culturali e
  2. I membri dell’Équipe sono dipendenti della “Ariele Cooperativa Sociale a l.”, presieduta da Padre Salvatore Morittu, e rispondono dunque allo stesso Presidente e al Responsabile della Comunità per la gestione delle risorse e dei mezzi assegnati per il conseguimento degli obiettivi indicati nel programma di loro competenza e nel rispetto del CCNL.
  3. I membri dell’Équipe sono individuati e assegnati alle Comunità dal Comitato esecutivo di Mondo X – Sardegna, sentito il parere dei Responsabili delle Comunità, in sede di definizione dei servizi e della struttura organica generale, in conformità alle linee generali di gestione elaborate dal
  4. L’Équipe garantisce mediante turnazione una costante e adeguata presenza in Comunità nell’arco della giornata, comprese le ore notturne.

Art. 6 Psicologi e psichiatri

  1. I professionisti delle scienze umane, quali psicologi e psichiatri, arricchiscono il Programma educativo in cui si inseriscono nelle seguenti modalità:
    1. come parte integrante della Équipe degli educatori, in tal caso condividendo costantemente con gli altri membri la relazione psicoterapica instaurata con il singolo ospite;
    2. come professionisti privati che si fanno carico del singolo ospite, con cui instaurano una relazione specialistica nel rispetto della deontologia professionale;
    3. come supervisori dell’Équipe degli educatori, al fine di curare la loro formazione e contribuire a instaurare all’interno della stessa una relazione sana e

Art. 7

I Maestri del lavoro

  1. Nell’ambito di Mondo X – Sardegna sono definiti “Maestri del lavoro” coloro che con un rapporto di gratuità e collaborazione mettono a disposizione la propria professionalità e le loro competenze e qualità umane al servizio del Programma educativo nell’ambito del lavoro, che insieme alla formazione e alla cultura costituisce uno dei fondamenti della vita comunitaria.
  2. L’impegno lavorativo è sostenuto in Comunità da motivazioni ideali, sviluppato in modo autonomo, con positivi riflessi sociali, stile personale e qualità fondamentali quali responsabilità, laboriosità, disciplina, perseveranza, equità. In tale contesto, i Maestri del lavoro trascorrono una parte significativa della giornata comunitaria vivendo a fianco degli ospiti, trasmettendo loro la propria ricchezza professionale e umana anche attraverso un’adeguata condotta

Art. 8

I volontari

  1. Per la realizzazione delle finalità statutarie, Mondo X – Sardegna può avvalersi, nei limiti stabiliti dalla legge 11 agosto 1991, 266 (Legge-quadro sul volontariato), dell’opera di coloro che liberamente e gratuitamente pongono a disposizione della Comunità, in rapporto alle loro competenze e specificità, la totalità del proprio tempo o parte di esso in funzioni integrative e di supporto alle attività.
  2. Le condizioni e le modalità di inserimento dei volontari nelle attività delle Comunità sono le seguenti:
    1. avere raggiunto la maggiore età ed essere consapevoli delle responsabilità nei propri confronti e nei confronti degli ospiti delle Comunità;
    2. condividere il progetto complessivo di Mondo X – Sardegna;
    3. collaborare con i Responsabili e le altri componenti della Comunità, in particolare riguardo alla relazione con gli ospiti e nelle attività lavorative, culturali e ricreative;
  1. collaborare con gli altri volontari partecipando alle attività in favore di Mondo X – Sardegna;
  2. prendere parte alle riunioni periodiche per la verifica del loro operato, nello spirito di un imprescindibile lavoro di gruppo e sentendosi come parte integrante di una grande famiglia;
  3. partecipare alla formazione permanente che viene svolta all’interno di Mondo X – Sardegna;
  4. conservare il segreto deontologico, mantenendo in particolare la massima riservatezza su ciò che viene confidato loro o di cui vengano a conoscenza durante l’espletamento della loro attività;
  5. rispettare gli orari e i compiti loro
  1. L’inserimento in Comunità è preceduto da una serie di colloqui conoscitivi e motivazionali con i responsabili dell’Accoglienza e successivamente con il Presidente dell’Associazione, che, sentito il parere del Responsabile, decide l’eventuale accettazione in base alla necessità reali della Comunità.
  2. La richiesta di volontariato finalizzata all’inserimento full time prevede un periodo di prova di almeno un mese in una delle Comunità durante il quale il richiedente, supportato dai Responsabili e dagli operatori, sperimenta la vita comunitaria in tutti i suoi aspetti e particolarità. Al termine o durante tale periodo, Mondo X – Sardegna, nella persona del suo Presidente o lo stesso richiedente, hanno la facoltà di interrompere il periodo di prova nel caso si ravvisino incompatibilità o altre cause che ne impediscano la

Art. 9

Criteri generali di organizzazione e gestione

  1. L’adozione di criteri generali di organizzazione e gestione delle Comunità, funzionali alla realizzazione degli obiettivi statutari, si fondano sulla centralità delle esigenze degli ospiti e sull’individuazione e distinzione delle responsabilità di tutte le componenti della Comunità e dei relativi livelli di autonomia in relazione agli obiettivi stabiliti e alle risorse
  2. Criteri imprescindibili sono la piena valorizzazione delle risorse umane, la flessibilità nella loro gestione in relazione ai bisogni dell’utenza, nonché l’ottimale distribuzione delle stesse, operate sulla base delle competenze e delle esigenze organizzative e nel rispetto del CCNL sottoscritto dai dipendenti.
  3. La gestione delle Comunità prevede il monitoraggio costante e la valutazione periodica delle attività svolte e dei risultati conseguiti con particolare attenzione ai principi di efficacia, trasparenza ed economicità.

PARTE II: PROCESSI GESTIONALI DELLE COMUNITÀ RESIDENZIALI

TITOLO I: PROCESSI GESTIONALI DEI CENTRI DI ACCOGLIENZA RIGUARDANTI LE COMUNITÀ

Art. 1

Procedure generali di accoglienza

  1. Le richieste di accoglienza in Comunità, ricevute sia dai diretti interessati, sia da familiari, conoscenti o servizi pubblici e privati, sono indirizzate tempestivamente ai Centri di Accoglienza, il cui compito è di curare la fase che precede l’inserimento in Comunità.
  2. I Centri di Accoglienza si impegnano ad accogliere l’interessato realmente come persona, con particolare attenzione alle situazioni personali di sofferenza; tale impegno è valido anche quando le problematiche presenti non rientrino nel campo specifico di intervento di Mondo X – Sardegna, nel qual caso l’ospite è indirizzato verso un altro servizio competente.
  3. I Centri di Accoglienza, mediante colloqui di tipo informativo e motivazionale a cadenza generalmente settimanale, definiscono un quadro esaustivo della persona presa in carico al fine di valutare l’opportunità del suo inserimento in Comunità e di definire un programma terapeutico personalizzato, compiendo in particolare le seguenti indagini e attività preliminari:
    1. anamnesi accurata del soggetto;
    2. descrizione delle problematiche psicologiche e psichiatriche emergenti dall’anamnesi, dall’osservazione diretta, dalla somministrazione di test di screening psichiatrico e dai risultati delle eventuali consulenze specialistiche necessarie al chiarimento di situazioni dubbie;
    3. descrizione della situazione familiare con l’individuazione delle persone di riferimento, tenendo presente che sin dalla fase di Accoglienza si stabilisce un rapporto destinato a durare per tutto il periodo dell’eventuale permanenza in Comunità;
    4. quadro delle problematiche giudiziarie, da cui emergano eventuali situazioni in attesa di definizione e gli adempimenti necessari;
    5. quadro delle problematiche fisiche, da cui emergano con chiarezza eventuali limitazioni alle attività lavorative svolte ordinariamente in Comunità;
    6. definizione di una strategia per affrontare i problemi legati alla disintossicazione, concordata con l’utente stesso ed eventualmente con strutture esterne;
    7. sintesi utili all’Équipe degli educatori per predisporre il primo inserimento e individuare l’ospite che in Comunità si farà carico inizialmente del nuovo arrivato;
    8. scheda personale contenente i dati essenziali individuali (indirizzi, recapiti telefonici, ).
  4. I Centri di Accoglienza verificano la presenza della documentazione medica e legale richiesta per l’ingresso, informando tempestivamente di eventuali problemi la Comunità di Tale documentazione, insieme alla scheda personale, deve pervenire alla Comunità entro la settimana precedente l’ingresso.
  1. Il responsabile del Centro di Accoglienza di Cagliari, che cura il coordinamento complessivo degli ingressi, non appena sia stato possibile tracciare un quadro specifico della singola situazione e prevedere un possibile ingresso, contatta il Responsabile della Comunità ritenuta idonea per verificare l’effettiva disponibilità all’accoglienza. Il Responsabile della Comunità, sentita l’Équipe degli educatori, esprime la sua valutazione, chiedendo, se necessario, ulteriori Sulla base di tali valutazioni il responsabile del Centro di Accoglienza di Cagliari, sentito anche il parere del Presidente per le situazioni indeterminate o di disaccordo, stabilisce il calendario degli ingressi.

Art. 2

Accoglienza in situazioni di limitazione della libertà personale

  1. Nel caso in cui la richiesta di ingresso provenga da un soggetto che si trovi in carcere o che abbia pendenze penali accertate tali da condurre presumibilmente a pene detentive, è necessario definire la condizione giuridica e predisporre la documentazione necessaria alla richiesta di affidamento in prova in casi speciali (ex art. 94, decreto del Presidente della Repubblica 309/90) prima dell’ingresso in Comunità.
  2. Nel caso di impossibilità di ottenere dal SerD (Servizi per le Dipendenze) competente il certificato di tossicodipendenza e l’approvazione del programma terapeutico, è necessario esaminare le altre opzioni (affidamento ordinario, arresti o detenzione domiciliare) valutando con un legale la loro effettiva applicabilità. Di tali problematiche il Responsabile della Comunità è tempestivamente
  3. Compete al Responsabile della Comunità valutare attentamente, assieme all’Équipe, l’opportunità degli inserimenti in condizioni di limitazione della libertà in relazione al numero complessivo di presenze in Comunità, evitando che la percentuale delle stesse diventi

Art. 3

Accoglienza in deroga alle procedure normali

  1. Nelle periodiche riunioni dei responsabili delle Comunità e dei Centri di Accoglienza si stabiliscono e si aggiornano i criteri di ammissione standard, comunicati successivamente a tutti i membri delle Équipe.
  2. Le richieste di inserimento che esulino dai criteri stabiliti e nel caso si ritenga che vi siano gli estremi per una deroga (per motivi umanitari, di rapporto tra servizi, di opportunità contingenti, ecc.), la procedura da seguire richiede il preventivo assenso del Presidente e l’esame da parte dell’Équipe della Comunità designata, che riceve una descrizione del caso e delle motivazioni che giustificano la deroga alle indicazioni E’ prevista altresì la comunicazione al Centro di Accoglienza competente per territorio.

Art. 4 Accoglienza di minori

  1. Le richieste di accoglienza di minori, sia dirette, sia per il tramite dei servizi sociali e/o del Tribunale dei minori, sono valutate caso per caso, secondo la procedura di accoglienza in deroga alle procedure normali. Particolare cura è posta nell’individuazione dei referenti esterni.

TITOLO II: PROCESSI GESTIONALI DELLE COMUNITÀ RESIDENZIALI CAPO I: ACCOGLIENZA IN COMUNITÀ

Art. 1 Ingresso in Comunità

  1. All’atto dell’arrivo in Comunità, dopo l’accoglienza curata dal Responsabile o, in sua vece, da un membro dell’Équipe, il nuovo ospite è perquisito da uno degli operatori, stabilendo un atteggiamento di rispetto e collaborazione reciproci.
  2. Si trattengono fotografie, oggetti preziosi e denaro, immediatamente restituite ai familiari che accompagnano il nuovo ospite; nel caso ciò non sia possibile si procede nel seguente modo:
    1. le fotografie sono conservate nella cartella personale; i preziosi custoditi in luogo diverso, attestandone l’esistenza nella stessa cartella personale; il denaro è depositato nella cassa della Comunità, dando comunicazione al nuovo ospite e, successivamente, ai suoi familiari;
    2. gli orologi, anche se privi di valore, sono ritirati, conservati nella cartella personale e restituiti successivamente a discrezione del Responsabile;
    3. i prodotti per l’igiene personale utilizzati normalmente in Comunità (shampoo, bagnoschiuma, lamette, sapone, schiuma da barba, ecc.) sono concessi al nuovo ospite in quantità sufficiente per il primo periodo (una sola confezione per tipo): il superfluo è inviato al deposito comune, dopo averne dato comunicazione all’interessato;
    4. i prodotti per l’igiene personale non utilizzati normalmente in Comunità (creme, profumi, cotton fioc, gelatina per capelli, ecc.) sono restituiti ai familiari o, se ciò risulta impossibile, destinati al deposito comune;
    5. i farmaci necessari per cure eventualmente in corso, certificate da prescrizione medica, sono ritirati e custoditi nella farmacia della Comunità.
  3. Eventuali documenti relativi allo stato di disoccupazione sono custoditi nella cartella e restituiti all’ospite all’atto dell’uscita dalla Comunità. Anche la tessera sanitaria, indispensabile per ottenere le prestazioni sanitarie e accedere ai servizi del Servizio Sanitario Nazionale, è restituita. Tutti gli altri documenti sono trattenuti, inviati a casa eventualmente e su richiesta dopo averne fatto
  1. Prima di congedare i familiari presenti, è cura del Responsabile verificare i recapiti telefonici presenti nella scheda personale e fornire agli stessi familiari indicazioni sulle modalità di comunicazione con la Comunità.

Art. 2 Reingressi

  1. Nel caso di abbandono della Comunità e del Programma educativo da parte di un ospite, il Responsabile avvisa celermente Padre Salvatore e il Centro di Accoglienza che ha seguito le procedure precedenti l’ingresso.
  2. Nel caso di richiesta di reingresso immediato dello stesso ospite, entro le ventiquattro ore dall’abbandono e quando si presuma che non vi sia stato uso di droghe, il Responsabile, dopo aver ricevuto parere favorevole da Padre Salvatore ed essersi consultato anche telefonicamente con l’Équipe, può decidere la riammissione Nel caso in cui la richiesta pervenga dopo le ventiquattro ore, è opportuno che siano consultati il gruppo degli Anziani (ospiti con responsabilità ed anzianità di permanenza all’interno del progetto comunitario) e le altre componenti della Comunità, per valutare la scelta fra le seguenti opzioni, informando in ogni caso e in tempi brevi Padre Salvatore:
    1. riammissione immediata nella stessa Comunità;
    2. riammissione immediata in altra Comunità;
    3. riammissione subordinata alla ripresa dei colloqui in Accoglienza;
    4.  

In ogni caso, la presa in considerazione della richiesta di riammissione è subordinata al contatto diretto del Responsabile o del Presidente con il diretto interessato e non tramite familiari o terzi.

  1. Le richieste di ingresso di chi ha concluso il percorso comunitario e presenta nuovamente problemi di ricadute o di dipendenza sono valutate caso per caso in deroga alla procedura ordinaria di

Art. 3

Aspetti economici inerenti agli ospiti

  1. Le Comunità offrono un servizio ispirato al principio di sussidiarietà e di gratutità, espressione dei valori cui si fonda l’attività di Mondo X – Sardegna, non avendo attivato convenzioni con le Aziende Sanitarie Locali: agli ospiti non è pertanto richiesta una retta per il soggiorno in Comunità, né per i servizi specifici connessi alla realizzazione del Programma educativo, né a copertura delle spese correnti di
  2. Le spese mediche e sanitarie non coperte dal Servizio Sanitario Nazionale e le spese di consulenza legale sono affrontate dalla Comunità nei limiti della propria disponibilità finanziaria e in accordo con l’ospite. Tali circostanze sono segnalate eventualmente alla famiglia dell’ospite, al fine di valutare modalità adeguate di
  1. Altre esigenze degli ospiti, quali abbigliamento e prodotti per l’igiene personale utilizzati in Comunità, sono soddisfatte nei limiti di quanto ritenuto necessario e consono allo stile di vita

CAPO II: IL PROGRAMMA EDUCATIVO

Art. 1

Caratteri generali del metodo

  1. Per realizzare le finalità di cui alla parte I, titolo II, art. 1 “Finalità delle Comunità residenziali di Mondo X – Sardegna”, le Comunità si avvalgono di un Programma educativo caratterizzato da un metodo non esclusivamente terapeutico, operante in un contesto di formazione che ripropone il modello della famiglia, in cui il valore terapeutico implicito è fondato sulle dinamiche di gruppo, sulla formazione, sulla cultura, sul lavoro, sulle regole e sulla gestione del
  2. Il Programma educativo si estrinseca in un programma pesonalizzato che promuove la crescita personale e lo sviluppo di rapporti interpersonali positivi e autentici, al fine del raggiungimento della maturità individuale e sociale, affettiva ed emotiva, e al graduale e positivo reinserimento nella società. Il Programma educativo garantisce la dignità della persona e rifiuta ogni forma di violenza, castigo o coercizione, opzioni che producendo emarginazione ed esclusione non possono favorire in alcun modo il processo di crescita
  3. Le Comunità di Mondo X – Sardegna si configurano pertanto come comunità di vita, il cui valore terapeutico implicito si basa sulle dinamiche del gruppo, sul lavoro e sulla formazione, piuttosto che su interventi psicologici e psichiatrici espliciti o su tecniche Ciò non implica un rifiuto dell’intervento professionalizzato, che rappresenta una ricchezza cui la Comunità attinge con crescente attenzione, come supporto cui ricorrere in situazioni particolari e definite.

Art. 2

Articolazione del Programma educativo

  1. Il Programma educativo si articola in fasi specifiche la cui durata non è rigidamente predeterminata, ma dipende in misura considerevole dal singolo caso. La durata media prevista per lo sviluppo complessivo del Programma è quantificata in tre
  2. La prima fase, in regime non residenziale, è quella di Accoglienza di cui alla parte II, titolo I, art. 1 “Procedure generali di Accoglienza”. Le tre fasi successive si svolgono in regime residenziale in una delle Comunità gestite da Mondo X – Sardegna, anche prevedendo eventuali trasferimenti interni in ogni momento del Programma
  3. La fase della Dipendenza segna l’ingresso in Comunità: per i primi quattro o cinque mesi è previsto un distacco dall’ambiente esterno, per cui l’ospite non ha contatti diretti né con i familiari, né con altri conoscenti; i suoi rapporti privilegiati sono quelli con gli operatori e con gli altri ospiti: in questo modo la dipendenza nei confronti della sostanza d’abuso è sostituita dal legame stabilito con la Comunità, che aiuta ad affrontare l’adattamento al nuovo stile di vita.
  4. Nella fase della Dipendenza l’ospite è impegnato, in particolare, in attività lavorative manuali, attività culturali di gruppo, riunioni organizzative o specificamente formative, dinamiche di gruppo, colloqui individuali di sostegno con gli operatori, interventi psicoterapici individuali e/o di gruppo, se previsti dal progetto terapeutico
  5. La fase di Autonomia prevede, attraverso una maggiore assunzione di responsabilità all’interno del gruppo, un intervento sempre più significativo dell’ospite in aspetti di gestione quotidiana della Comunità. E’ prevista altresì una ripresa dei contatti epistolari e personali con l’esterno e il raggiungimento di un’adeguata capacità di autovalutazione delle proprie possibilità e dei propri
  6. La fase di Reinserimento, pur essendo definita nei particolari solo nella parte conclusiva della fase residenziale, è considerata parte integrante del percorso comunitario, progettata con attenzione mediante lo sviluppo nel tempo di diagnosi e
  7. La prima parte della fase di Reinserimento, che richiede la prosecuzione della permanenza costante all’interno della Comunità, è caratterizzata da una maggiore attenzione alle problematiche specifiche connesse al reinserimento sociale, comprendendo in ciò sia l’aspetto concreto della progettazione delle caratteristiche del rientro in termini logistici e lavorativi, sia la definizione e l’esplicitazione dei processi psicologici che esso comporta, anche nella prospettiva della prevenzione delle
  8. Il reinserimento sociale vero e proprio coincide con l’uscita dalla Comunità e con la strutturazione di un adeguato contesto abitativo, lavorativo e di relazioni sociali; in questo periodo, per una durata non inferiore ad un anno, è previsto un sostegno costante attraverso colloqui periodici con gli operatori dei Centri di Accoglienza, incontri di gruppo e, se opportuno, il sostegno psicologico
  9. Tenendo conto della molteplicità delle dimensioni implicate, il percorso di reinserimento è personalizzato per ciascun individuo, non soltanto in termini di supporto psicologico individualizzato, ma anche in termini di tempi, attività previste, attori coinvolti nel Particolare attenzione è rivolta ai minori e ai casi di comorbilità psichiatrica, che richiedono un adeguato coinvolgimento dei servizi territoriali.
  10. La fase di Reinserimento richiede il confronto con la complessità dell’interazione sociale e delle caratteristiche socio-economiche del territorio che accoglie l’ospite riabilitato, prevedendo pertanto il coinvolgimento di altri soggetti, quali le strutture terapeutiche pubbliche e del privato sociale, gli Enti locali, il mondo della Cooperazione sociale, l’Amministrazione della Giustizia, i servizi territoriali per la salute mentale, le associazioni di volontariato, le famiglie

Art. 3

La formazione

  1. La formazione costituisce, insieme al lavoro e alla cultura, uno degli elementi su cui poggia la vita concreta della Comunità e il suo metodo, attraverso cui l’ospite viene sollecitato al confronto con aspetti significativi della sua personalità, al fine di raggiungere una piena
  2. Le attività finalizzate in modo specifico alla formazione sono le dinamiche di gruppo, articolate nella “Dinamica conoscitiva” e nella “Sedia calda”, le riunioni per gruppi di appartenenza e i colloqui individuali.
  3. Nella “Dinamica conoscitiva”, l’ospite, con una permanenza comunitaria di almeno due mesi, nel corso di una riunione è guidato dall’operatore in un percorso di confronto con la propria vicenda biografica, esplorando in particolare gli avvenimenti significativi, le relazioni familiari ed extrafamiliari, le risposte comportamentali ed La dinamica prevede sia l’interazione col gruppo finalizzata all’approfondimento di singoli episodi, sia l’eventuale metacomunicazione che consente agli ospiti presenti di esprimere sentimenti ed emozioni vissuti durante la dinamica.
  4. La “Sedia calda” è la dinamica di gruppo dedicata all’ospite con una permanenza comunitaria di circa cinque mesi: in questo caso, nel corso di una riunione il gruppo si esprime liberamente sollecitando un confronto sui comportamenti e sulle motivazioni con cui l’ospite sta affrontando il cammino. Per ogni ospite, durante la permanenza in Comunità la sedia calda si ripete ogni sette mesi circa.
  5. Le riunioni formative per gruppi di appartenenza hanno lo scopo di garantire all’ospite la formazione permanente attraverso l’approfondimento dei temi formativi che lo guidano nel cammino comunitario, confrontandolo gradualmente con la propria
  6. I colloqui individuali con Padre Salvatore e con il Responsabile avvengono ogni qualvolta l’ospite ne sente l’esigenza, sia nel caso attraversi un periodo problematico, sia per comunicare il suo stato d’animo. Altri colloqui sono sollecitati periodicamente dal Responsabile al fine di verificare i progressi dell’ospite.
  7. Anche le riunioni organizzative e di verifica di cui al capo III, art. 2 “Organizzazione della settimana”, finalizzate rispettivamente alla programmazione delle attività lavorative e formative comunitarie e alla loro verifica settimanale, riflettono uno specifico orientamento formativo, con particolare attenzione agli aspetti della condivisione, dell’impegno, della responsabilità e del
  8. Settimanalmente gli ospiti si impegnano nell’ideazione e nella gestione di attività ricreative di gruppo che, valorizzando l’autogestione e la collaborazione, rappresentano un importante momento educativo e

Art. 4 Il lavoro

  1. Si riconoscono al lavoro proprietà terapeutiche in quanto consente all’ospite di sviluppare volontà, costanza e fiducia nelle proprie possibilità, al fine di soddisfare il bisogno di dignità, gratificazione e autostima che caratterizza in particolare il
  2. Tutti gli ospiti sono assegnati ad un’attività lavorativa con specifiche funzioni ergoterapiche, indicata dal Responsabile sulla base del programma terapeutico individuale e delle esigenze
  3. Affinché il lavoro esprima il suo potenziale terapeutico è necessario che non sia l’ospite a determinare la scelta del settore, che sarebbe condizionata dal principio del piacere, e che questo produca livelli di difficoltà appropriati, favorendo l’acquisizione di una mentalità adeguata e qualità come l’onestà, la puntualità, l’affidabilità, la cura del
  4. Le attività lavorative, suddivise in settori, sono principalmente di tipo manuale- artigianale (allevamento, orticoltura, sericoltura, falegnameria, ceramica, carpenteria, legatoria), e comprendono tutti i servizi domestici (cucina, lavanderia, stireria, pulizia delle camere e degli ambienti comuni), nonché la manutenzione degli edifici e degli spazi Alcuni settori della Comunità sono produttivi economicamente, altri producono servizi.
  5. Nel primo periodo, la funzione ergoterapica del lavoro è quella di aiutare l’ospite a riacquistare tono muscolare e capacità di concentrazione, nonché a scaricare tensioni fisiche e psicologiche. Il nuovo arrivato, sempre affiancato da un anziano, è impegnato in attività che non richiedono eccessiva attenzione né grande manualità, elementi particolarmente carenti nel
  6. L’orario di lavoro degli ospiti previsto in Comunità è quello ordinario e in ogni caso compatibile con le situazioni individuali.

Art. 5 La cultura

  1. La cultura costituisce un elemento imprescindibile del Programma educativo, la cui valorizzazione è finalizzata a rafforzare le potenzialità di maturazione e di recupero dell’ospite.
  2. Il programma culturale prevede le seguenti attività individuali e di gruppo:
    1. si organizzano conferenze mensili che coinvolgono esperti di vari settori;
    2. è prevista la partecipazione degli ospiti, se invitati, alla stagione lirica e a quella di prosa della città, ma anche a conferenze e a concerti di musica classica esterni alla Comunità;
    3. settimanalmente gli ospiti lavorano alla redazione di un giornale interno;
    4. ogni quindici giorni un ospite a turno tiene una lezione su un argomento scelto e preparato preventivamente;
    5. si valorizza e promuove la lettura di libri favorendo la riflessione e la discussione su temi specifici;

è prevista la proiezione di film con particolare attenzione alle tematiche della formazione.

Art. 6 Le regole

  1. Le regole sono uno strumento fondamentale del metodo, contenendo ciascuna di esse elementi di cambiamento specifici volti a rafforzare la personalità dell’ospite, con particolare attenzione al passaggio dalla conoscenza formale della regola all’interiorizzazione dei significati impliciti.
  2. La regola incide significativamente sul concetto di libertà, che nel tossicodipendente è problematico, proposto in Comunità come capacità dell’uomo di saper gestire le proprie pulsioni subordinandole alla volontà e a un progetto di crescita.
  3. In Comunità sono previsti i seguenti divieti e limitazioni:
    1. il consumo di droghe, psicofarmaci e alcolici;
    2. il consumo di sigarette;
    3. l’uso del televisore e della radio, che può essere previsto dai Responsabili anche su proposta degli ospiti;
    4. la lettura dei quotidiani, al fine di proteggere i ragazzi, soprattutto se nuovi, da notizie perturbatrici e inopportune; le notizie ritenute importanti dai formatori sono conosciute dai ragazzi attraverso la lettura collettiva di qualche articolo e la successiva discussione e approfondimento;
    5. i rapporti con l’esterno, strettamente regolati specie per i primi mesi;
    6. i rapporti sessuali o la ricerca di situazioni di coppia, quasi sempre sperimentati in termini di pura fisicità o strumentalizzati per conseguire vantaggi materiali;
    7. qualsiasi forma di isolamento, individuale o con altri;
    8. gli atteggiamenti di violenza o prepotenza anche verbale, essendo il rispetto vicendevole alla base dei valori comunitari; in presenza di difficoltà di qualsiasi livello, compete al Responsabile circoscrivere il caso, valutando le azioni da intraprendere a salvaguardia del bene della persona e del
  4. Non sono previste sanzioni per correggere i comportamenti negativi: ogni ospite è valutato singolarmente e ogni intervento costruito sullo specifico. Molta attenzione è risposta sulle azioni volte a modificare la condizione di insicurezza e di carenza di

Art. 7 Il gruppo

  1. Nel complesso processo di ristrutturazione della psiche del tossicodipendente e dei suoi rapporti con la realtà, l’esperienza della vita di gruppo acquista in Comunità un significato significo, sostenendo attivamente il singolo nello sforzo di liberarsi dalla dipendenza: con un’attività di supporto, consiglio e conforto nei momenti di difficoltà, anche evitando ogni forma di isolamento; con l’esempio, orientando positivamente interessi e comportamenti; evidenziando reciprocamente comportamenti, meccanismi di

difesa, difetti ma anche qualità, potenzialità e il cambiamento progressivamente raggiunto.

  1. L’insieme degli ospiti residenti nella Comunità è suddiviso in gruppi che riflettono, in generale, il tempo di permanenza e il livello del percorso comunitario raggiunto. Nel presente Regolamento, i gruppi sono denominati Giovani, Intermedi e Anziani, corrispondenti alle suddivisioni adottate nelle Comunità di Mondo X – Sardegna, che evidenziano anche le differenze dei A partire dal gruppo dei Giovani, il passaggio da un gruppo a quello successivo non è subordinato al criterio dell’anzianità, bensì alla valutazione della singola situazione.
  2. All’ingresso in Comunità, il nuovo arrivato è affidato a un ospite residente da un anno circa in Comunità, avente il compito di seguirlo in ogni momento della giornata, sostenendolo nelle difficoltà e introducendolo gradatamente al lavoro, alle regole e nel
  3. Alla base delle relazioni all’interno del gruppo è richiesta l’accettazione dell’altro come persona, portatore quindi, della propria preziosa unica e irripetibile umanità.
  1. La partecipazione a celebrazioni e funzioni religiose è considerata momento di condivisione comunitaria, vissuta pertanto nel rispetto reciproco delle convinzioni religiose degli

Art. 8

La gestione del tempo

  1. La gestione del tempo assume in Comunità un’importanza rilevante poiché dalla sua corretta interpretazione deriva la possibilità per l’ospite di raggiungere la maturità individuale e sociale, al fine del graduale e positivo reinserimento nella società. Obiettivo della gestione del tempo è anche di favorire l’integrazione tra passato, presente e futuro, sollecitando l’ospite a sperimentare l’esperienza comunitaria con realismo, evitando ogni forma di
  2. In generale, si possono individuare tre dimensioni del tempo che scandiscono il cammino comunitario:
    1. il tempo cognitivo o tempo della conoscenza dei valori e delle idee;
    2. il tempo valoriale o tempo della interiorizzazione dei valori e delle idee;
    3. il tempo comportamentale o tempo in cui i valori divengono

CAPO III: ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLA VITA COMUNITARIA

Art. 1 Organizzazione della giornata

  1. L’organizzazione della giornata degli ospiti segue un orario preciso e rispettato da tutte le componenti della Comunità. In particolare, sono evitati dagli ospiti comportamenti individualisti, nel rispetto delle attività collettive e nella consapevolezza del loro contributo alla formazione.
  2. L’organizzazione della giornata può contemplare differenze non sostanziali fra le Comunità, stabilite dai Responsabili nell’ambito dell’incarico conferito loro e di quanto stabilito nella parte I, titolo III, art. 4 del presente Regolamento, fermo restando il potere di indirizzo esercitato dal Comitato esecutivo e dal
  3. Gli orari relativi alla giornata degli ospiti sono indicati nelle tabelle riportate nell’Allegato 1 “Organizzazione della giornata”.

Art. 2 Organizzazione della settimana

  1. Insieme alle attività lavorative, l’organizzazione della settimana prevede lo svolgimento delle attività formative e culturali, programmate secondo le indicazioni del Responsabile e compatibili con gli impegni lavorativi.
  2. Sono previste, in particolare, le seguenti attività formative: una riunione organizzativa e una riunione di verifica e di riflessione rispettivamente all’inizio e alla fine della settimana; una serie di attività infrasettimanali quali l’elaborazione dei testi e la redazione del giornale interno, la dinamica di gruppo, l’attività Le riunioni formative seguono un programma giornaliero strutturato secondo i gruppi. Le dinamiche di gruppo seguono una programmazione settimanale.

CAPO IV: ASPETTI GESTIONALI DELLA VITA COMUNITARIA

Art. 1

Norme generali di comportamento degli ospiti

  1. L’ospite si impegna a rispettare il presente Regolamento dal suo ingresso in Comunità, in particolare osservando le decisioni del Responsabile e dei membri dell’Équipe riguardo all’organizzazione della vita comunitaria e partecipando attivamente al Programma
  2. L’ospite si impegna tenere un comportamento ispirato ai principi della buona educazione, del rispetto reciproco, della fiducia, del dialogo, della collaborazione e della lealtà nei confronti di tutte le componenti della Comunità.
  3. E’ richiesta un’accurata e quotidiana igiene personale, col rispetto delle norme igieniche e sanitarie di cui al capo VII “Aspetti sanitari” del presente L’ospite è invitato altresì a tenere puliti e in ordine la propria stanza da letto e gli ambienti comuni, interni ed esterni, avendo cura degli arredi e delle attrezzature della Comunità. Eventuali danni intenzionali o dovuti a colpa grave sono addebitati ai responsabili degli stessi.
  4. L’uso degli ambienti comuni è limitato alla loro funzione specifica; l’uso della stanza da letto è generalmente riservato al
  5. Nel corso delle uscite di gruppo, in occasione di eventi particolari o di attività esterne, gli ospiti si impegnano a tenere un comportamento esemplare, espressione dei valori che animano Mondo X – Sardegna, attenendosi in ogni caso alle indicazioni impartite dal Responsabile e dai membri dell’Équipe.
  6. Eventuali reclami e osservazioni dell’ospite, valutati nella prospettiva del miglioramento del servizio e della chiara distinzione di ruoli e responsabilità, sono presentati a Padre Salvatore o al Responsabile che provvedono a fornire una risposta entro quindici giorni dalla segnalazione, previi i necessari accertamenti.

Art. 2 Attività sportiva

  1. L’attività sportiva è parte integrante del Programma educativo, valorizzata nell’ambito della programmazione settimanale delle attività nella sua valenza formativa oltreché
  2. Compete al Responsabile o al membro dell’Équipe di turno il coordinamento dell’attività
  3. Se un ospite è impossibilitato a partecipare attivamente deve comunicarlo tempestivamente al Responsabile ed essere in ogni caso presente durante l’attività.

Art. 3 Gestione del telefono

  1. Il telefono è uno strumento di lavoro, utilizzato come tale adottando i seguenti accorgimenti idonei a contenere le spese:
    1. si consiglia di segnare sempre le cose da dire in anticipo;
    2. è opportuno conoscere e sfruttare le fasce orarie a tariffa ridotta;
    3. nel caso di telefonate che si prevedono lunghe (come in occasione di colloqui tra ragazzi e familiari in situazioni critiche) è opportuno chiedere di essere richiamati;
    4. si utilizza il fax solo in caso di effettiva necessità e nelle ore a tariffa ridotta, tenendo presente che durata e costo della trasmissione dipendono dalla lunghezza del foglio, da ridurre opportunamente;
    5. è opportuno domandare sempre al ricevente l’indirizzo di posta elettronica, in quanto servizio più efficace ed economico;
    6. le telefonate verso i cellulari, se non indispensabili, devono essere
  2. La Comunità dispone di un elenco di persone incaricate di rispondere al telefono, adeguatamente istruite su come svolgere questo compito. Si raccomanda gentilezza e precisione, fornendo sempre informazioni corrette e interpellando eventualmente il Responsabile o altri meglio
  3. La Comunità dispone di un apposito registro in cui sono segnate le telefonate dei familiari di riferimento di ciascun ragazzo. Si raccomanda di segnare in ogni caso tutte le telefonate, anche quelle che sembrano poco significative.
  1. La comunicazione telefonica fra gli ospiti e i familiari è prevista generalmente in occasione di Natale, Pasqua e del compleanno comunitario, ossia l’anniversario dell’ingresso in Comunità.

Art. 4

Gestione della televisione

  1. In Comunità la televisione è uno strumento di informazione e formazione: compete al Responsabile valutare l’opportunità del suo
  2. Poiché la fruizione della televisione è limitata, è importante che i ragazzi riscoprano il suo valore formativo, anche attraverso eventuali momenti di verifica previsti in momenti

Art. 5 Ospitalità

  1. L’ospitalità è un’espressione significativa della cultura di Mondo X – Sardegna, valorizzata in ogni momento della vita comunitaria; attenzione e rispetto sono rivolti verso tutti coloro che entrano in contatto con la Comunità, anche se persone difficili o Un riguardo speciale è riservato ai volontari, sempre accuditi con stima e affetto.
  2. Qualora non sia possibile dedicare tempo adeguato a un ospite esterno, lo si spieghi con franchezza, invitando eventualmente a contattare preventivamente la Comunità.
  3. Qualora si ospiti qualcuno per il pranzo o per la cena occorre consultare il Responsabile; nel caso di ospitalità per la notte, occorre informare preventivamente Padre Salvatore.

Art. 6 Automobili e mezzi vari

  1. Strumenti indispensabili nella gestione delle attività comunitarie, automobili e mezzi vari sono utilizzati solo se strettamente necessari, garantendo in ogni circostanza il loro impiego corretto e la sicurezza di chi ne fa uso.
  2. Ogni Comunità dispone di un registro che documenta i dati degli automezzi, con l’annotazione delle scadenze dei bolli e delle polizze assicurative, nonché le manutenzioni ordinarie e straordinarie. Si dispone altresì di una lista degli autisti con relativo documento di autorizzazione alla guida sottoscritto dagli stessi e dal In ogni veicolo è presente un registro che documenta le uscite, con i chilometraggi percorsi e la firma dell’autista di turno. Ogni rifornimento di carburante è annotato nell’apposita scheda.
  3. Al fine di assicurare la manutenzione ordinaria dei mezzi della Comunità, è opportuno individuare uno o due ospiti incaricati di svolgere settimanalmente tale

Art. 7

Norme generali di sicurezza

  1. Mondo X – Sardegna si impegna all’osservanza delle norme vigenti in materia di sicurezza sul lavoro, di sicurezza degli immobili e della prevenzione degli incendi.

CAPO V: RAPPORTI DEGLI OSPITI CON I FAMILIARI

Art. 1

Visite dei familiari in Comunità

  1. Le visite dei familiari, ovvero dei familiari appartenenti al nucleo familiare individuati come più significativi ed escludendo coloro che fanno uso di sostanze stupefacenti o coinvolti in traffici illeciti, sono previste nel programma seguente:
    1. la prima visita è prevista non prima dei cinque mesi di permanenza;
    2. le visite successive sono programmate nel periodo intercorrente tra le visite a casa
  2. Le visite dei familiari prevedono le seguenti modalità di svolgimento:
    1. la prima volta non si esce dalla Comunità, decidendo volta per volta se partecipare al pranzo comune o se individuare un ambiente più idoneo; dopo la seconda visita, se richiesto, gli ospiti residenti lontano dalla Comunità possono uscire dalla Comunità per il pranzo;
    2. l’orario previsto per le uscite è il seguente: dalle 10:00 alle 17:00 nel periodo invernale; dalle 16:00 alle 19:30 nel periodo estivo per le famiglie che abitano nelle vicinanze;
    3. per la prima visita si prevedono al massimo tre visitatori, valutati secondo le indicazioni di cui al comma 1; dopo la seconda visita e previo accordo col Responsabile, anche il numero dei partecipanti può essere aumentato;
    4. coloro che ricevono in Comunità una visita dei figli/e per qualche giorno dovranno fare una relazione sulle giornate trascorse;
    5. le visite Collettive sono previste non prima di quattro mesi di permanenza in Comunità e in ogni caso senza superare il numero di cinque persone;
    6. eventuali pacchi o doni dei visitatori, da concordare preventivamente, sono consegnati preliminarmente al Responsabile.
  3. Durante le visite, le componenti della Comunità sono tenute ad esprimere attenzione e cordialità, tenendo anche presente i diversi contesti familiari degli ospiti. Il medesimo impegno è mantenuto in generale nei contatti con i familiari durante la permanenza in Comunità degli

Art. 2 Visite a casa

  1. La prima visita a casa dell’ospite è prevista non prima di un anno dall’ingresso in Comunità. I tempi sono concordati e prevedono l’arrivo a casa per l’ora di cena del venerdì e il rientro in Comunità entro le 18:00 del lunedì. Successivamente, l’ospite elabora una relazione scritta in cui descrive i momenti essenziali della visita, soffermandosi in particolare su episodi, sentimenti ed emozioni che ne hanno caratterizzato lo
  2. Le visite successive a scadenza annuale hanno una durata di sette giorni, prevedendo, ad esempio, l’arrivo a casa per cena del venerdì e il rientro in Comunità entro le 18:00 del venerdì successivo. Il tempo della visita deve essere utilizzato anche per risolvere problemi burocratici quali rinnovi di patente e documenti vari. Dopo ciascuna visita, l’ospite è tenuto a preparare una relazione scritta seguendo le indicazioni di cui al comma 1.
  3. Ad ogni rientro da casa si provvede al controllo accurato dei bagagli seguendo le indicazioni di cui Titolo II, Capo I, 1 “Ingresso in Comunità”. E’ consentita l’introduzione di libri, messi a disposizione dopo la lettura nella biblioteca della Comunità. Eventuali richieste particolari sono discusse col Responsabile. I soldi (come l’eventuale resto dei biglietti di viaggio o altro) sono depositati nella cassa comune e segnati nel libro di cassa.

Art. 3 Rapporti con i partner

  1. Compete ai Centri di Accoglienza verificare la significatività di eventuali rapporti con i partner, ossia fidanzato/fidanzata, marito/moglie. Dopo tre mesi dall’ingresso, i partner devono mettersi in contatto con Padre Salvatore che decide volta per volta le linee di condotta da seguire.

Art. 4 Corrispondenza

  1. La corrispondenza fra l’ospite e il familiare valutato come il più significativo nel periodo considerato inizia dopo tre mesi dall’ingresso e prosegue con la frequenza di una lettera al mese. I familiari iniziano a scrivere dopo aver ricevuto la prima lettera. Gli ospiti sposati o fidanzati possono scrivere, con l’autorizzazione di Padre Salvatore, due lettere al mese, rispettivamente ai familiari e al partner. La possibilità di corrispondere con altri parenti o conoscenti deve essere autorizzata dal Responsabile e comunque, salvo eccezioni, non prima del secondo
  2. E’ prevista l’adozione di un registro della corrispondenza in ingresso e in uscita per ciascun ospite, in cui sono annotate le eventuali variazioni. Le lettere in arrivo sono controllate, informando Padre Salvatore nel caso si rilevino

CAPO VI: USCITE DALLA COMUNITÀ

Art. 1

Conclusione del cammino comunitario

  1. Riconosciuta la libertà dell’ospite nel decidere come concludere il suo percorso comunitario, la Comunità interviene in maniera diversificata a seconda della scelta
  2. Il compimento del Programma educativo è la modalità scelta dall’ospite in totale accordo con Padre Salvatore e con il Responsabile. L’uscita dalla Comunità è discussa inizialmente con Padre Salvatore, che convoca gli Anziani, valutando con ciascuno di essi e in modo privato le reali possibilità di un rientro in società, stabilendo l’opportunità di un eventuale programma di reinserimento, oppure verificando l’esistenza delle condizioni per un distacco immediato dalla Comunità. Il periodo solitamente scelto per iniziare ad organizzare l’uscita è gennaio.
  3. Valutata la possibilità di uscita, Padre Salvatore mette al corrente il Responsabile che esprime il suo parere nei riguardi dell’ospite uscente. Quando il consenso è concordato, si organizza il rientro a casa in tutti i suoi dettagli, comprendenti la dimensione lavorativa, la valutazione della situazione familiare, dei rapporti affettivi e delle capacità Si organizza infine la festa di commiato.
  4. In base alla situazione personale, si chiede all’ospite che per almeno sei mesi interrompa i suoi contatti con la Comunità per facilitare un distacco dal contesto vissuto per tanti anni. Per un anno dalla sua uscita, il ragazzo mantiene rapporti mensili con il Centro di Accoglienza della sua zona finalizzati al sostegno e al I responsabili del Centro di Accoglienza riferiscono direttamente a Padre Salvatore o, secondo i casi, al Responsabile della Comunità da cui l’ospite è uscito.

Art. 2

Uscite con consenso condizionato

  1. L’uscita con consenso condizionato è il caso in cui l’ospite decide di lasciare la Comunità anche contro il parere sfavorevole di Padre Salvatore e del Responsabile. Questa modalità di conclusione del percorso comunitario, riguardante ospiti con un lungo periodo di permanenza (circa tre anni) e quindi non paragonabili agli abbandoni di cui all’art. 3, richiede, da parte di Padre Salvatore e del Responsabile, di far presente al ragazzo la sua situazione
  2. In genere, si propone all’ospite un altro periodo di permanenza in Comunità (ad esempio, di un anno) per portare a conclusione il percorso comunitario. La proposta di proseguimento è legata alla possibilità dell’ospite, valutata precedentemente dal Responsabile e dall’Équipe, di migliorare la sua condizione personale. Se mancano tali presupposti non si propone il proseguimento del percorso. Questa modalità di uscita, non viene festeggiata, ma si consente all’ospite un saluto a tutte componenti della Comunità.

Art. 3 Abbandoni spontanei

  1. L’abbandono spontaneo corrisponde al caso in cui l’ospite decide di abbandonare la Comunità improvvisamente e per motivi diversi (un malessere non gestito, la convinzione di poter progredire da soli, ).
  2. In generale, prima di lasciar andare via l’ospite, i Responsabili o gli Anziani cercano di indurlo a modificare la sua decisione. In caso di esito negativo, si consegnano all’ospite i documenti e gli effetti personali custoditi in Comunità, stabilendo altresì come procedere affinché la partenza sia preparata adeguatamente e in condizioni di
  3. L’ospite che abbandona il Programma educativo può chiedere di rientrare in Comunità: per l’eventuale reingresso si segue la procedura di cui al titolo II, capo I, art. 2 “Reingressi”.

Art. 4 Espulsioni dalla Comunità

  1. Il rapporto con l’ospite può essere interrotto anche drasticamente, richiedendone l’espulsione, a seguito di situazioni particolari, quali comportamenti inadeguati nei confronti dei Responsabili o verso un componente della Comunità, l’inosservanza di alcune regole considerate fondamentali per la vita della Comunità, episodi di violenza, comportamenti sessuali non consoni alla vita comunitaria. A seconda dei casi, l’alternativa all’espulsione è rappresentata dal trasferimento in un’altra Comunità di Mondo X – Sardegna, oppure in altra struttura.

CAPO VII: ASPETTI SANITARI

Art. 1 Caratteri generali

  1. E’ impegno della Comunità fornire agli utenti un’adeguata assistenza sanitaria. Il tema della salute è affrontato con rigore e attenzione costante: gli ospiti sono pertanto seguiti vigilando sulla possibilità di intervenire con tempestività.

Art. 2

Gestione ordinaria dei problemi sanitari in Comunità

  1. Quando non si è in grado di riconoscere i sintomi riferiti dall’ospite, occorre informare il medico di base prima di intraprendere terapie che potrebbero essere
  2. Nel caso di malessere, l’ospite è autorizzato a stare a letto dal Responsabile, che valuta anche l’eventuale somatizzazione di disturbi inquadrabili nella sfera psichica, evitando tuttavia di sottovalutare il sintomo con una diagnosi
  1. Se possibile, l’ospite malato rispetta la sveglia mattutina e si presenta in infermeria per essere visitato e accudito. Se costretto a stare a letto, compete al Responsabile visitarlo durante il giorno, verificando il suo stato di salute e vigilando anche sullo stato emotivo e psicologico. Ai pasti consueti, adeguati alle condizioni di salute, si aggiunge una merenda pomeridiana. Se l’ospite malato è da poco tempo in Comunità, l’anziano suo responsabile diretto deve prestargli particolari cure, senza lasciarlo troppo a lungo da solo, anche consumando insieme a lui i pasti principali alternandosi eventualmente con un altro

Art. 3

Intervento della medicina di base e specialistica

  1. In caso di necessità, è previsto l’intervento della medicina di base e specialistica mediante visite ambulatoriali presso le strutture sanitarie competenti oppure, in caso di impossibilità, mediante visite domiciliari del medico di
  2. In caso di urgenza, si provvede al trasferimento dell’ospite presso il più vicino servizio ospedaliero, col consenso dell’interessato o dietro sua esplicita

Art. 4 Esami periodici

  1. Utilizzando i servizi della Azienda Sanitaria competente, gli ospiti effettuano ogni cinque mesi esami clinici per monitorare in particolare la salute del fegato; la presenza dei virus HCV e HIV è verificata per almeno due volte successivamente all’ingresso in Comunità.

Art. 5

Norme igieniche e sanitarie

  1. E’ assicurata la scrupolosa e costante pulizia di tutti gli ambienti della Comunità, con l’adozione di adeguate norme igieniche e sanitarie.
  2. Oggetti e materiali considerati a rischio e in particolare venuti a contatto con liquidi biologici (quali rasoi, cotone, garze, cerotti, assorbenti, ecc.) sono depositati dopo il monouso negli appositi contenitori.
  3. Le medicazioni di primo soccorso effettuate in infermeria sono eseguite con l’uso dei guanti di lattice e con misure idonee a salvaguardare la salute degli ospiti e degli
  4. I servizi di cucina e mensa, nonché i servizi di lavanderia, stiratura e rammendo, curati dagli ospiti incaricati di svolgere tale mansione, sono regolati da disposizioni diramate dal

CAPO VIII: ASPETTI ARCHIVISTICI E AMMINISTRATIVI

Art. 1

Cartelle personali e registri delle riunioni

  1. All’interno della segreteria della Comunità è presente uno schedario in cui sono inserite in ordine alfabetico le cartelle personali di ciascun ospite. Per cartella personale si intende l’insieme dei documenti medici e civili richiesti all’ospite al suo ingresso in Comunità, contenuti in sottocartelle in cui, di volta in volta, sono archiviati i referti di esami medici successivi all’ingresso ed eventuali nuovi documenti personali. All’interno della cartella è presente una scheda che documenta il percorso dell’ospite sin dal suo ingresso in Comunità: lettere inviate e ricevute, visite dei familiari e visite in famiglia, dinamiche di gruppo sostenute, eventuali situazioni verificatesi durante il percorso, colloqui La cartella contiene anche la scheda personale opportunamente compilata in tutte le sue parti con una grafia chiara e leggibile.
  2. Parte della cartella personale è riservata agli aspetti giudiziari (comunicazioni giudiziarie e degli avvocati, ordini di comparizione, scadenze processuali, ecc.); se si tratta di documenti facilmente deteriorabili devono essere opportunamente fotocopiati. Ogni scadenza processuale è registrata nel datario della segreteria prima di essere riposta nella cartella personale e così anche per le scadenze mediche e prenotazioni
  3. La cartella personale è tenuta costantemente in ordine al fine di garantire una consultazione pratica ed efficace; per non comprometterne la funzionalità è opportuno effettuare una prima selezione di documenti e oggetti portati dall’ospite al momento dell’ingresso, restituendo ai familiari il
  4. I registri delle riunioni hanno lo scopo di documentare anche cronologicamente l’attività formativa svolta con i singoli e col gruppo. I registri sono compilati indicando la data della riunione, il tema trattato e il nominativo di chi ha diretto la riunione. E’ opportuno disporre di registri distinti per attività formativa, quali il Registro delle riunioni dei gruppi, il Registro delle Dinamiche di gruppo, il Registro delle riunioni d’Équipe.

Art. 2

Privacy e trattamento dei dati personali

  1. Per il perseguimento dei fini statutari, all’interno delle Comunità e dei Centri di Accoglienza è conservata e utilizzata una quantità rilevante di dati sensibili personali, anche estremamente riservati, con informazioni di carattere medico, psicologico e Il trattamento di questi dati è regolato da una legge specifica (d. lgs. 196/03), e, per Mondo X – Sardegna, dall’apposito “Documento programmatico sulla sicurezza nel trattamento dei dati personali”, a disposizione in tutte le sedi e che tutti gli operatori sono tenuti a conoscere ed osservare.
  2. Nel presente Regolamento si richiamano solo le seguenti indicazioni principali cui devono attenersi coloro che, a qualunque titolo, vengano a trattare dati personali, al fine di evitare che gli stessi possano venire a conoscenza di persone non autorizzate, andare perduti o essere accidentalmente o dolosamente alterati:
  1. i locali della Comunità adibiti alla conservazione e all’utilizzo dei dati sono adeguatamente riservati al fine di evitare accidentali esposizioni alle persone non autorizzate;
  2. non è consentito trasferire i documenti personali in qualsiasi forma: copie fotostatiche o elettroniche degli stessi non possono essere prodotte al di fuori della Comunità senza l’esplicita indicazione del Responsabile;
  3. non è consentito fornire indicazioni sulla presenza e assenza in Comunità di un particolare ospite, né produrre elenchi di alcun tipo senza esplicita indicazione del Responsabile, che si accerterà dell’assoluta necessità e del diritto di terzi di accedere a tali informazioni;
  4. i dati della cartella personale possono essere comunicati, con le dovute precauzioni, solo a consulenti medici e psicologi tenuti al segreto professionale e, nei limiti di legge, alle autorità pubbliche; per comunicarli a chiunque altro (compresi i familiari) è necessario chiedere l’autorizzazione esplicita degli utenti. Ciò vale anche per le copie dei documenti di identità: prima di inviarle ai familiari che ne fanno richiesta è necessario chiedere l’autorizzazione dei singoli; in ogni caso, per comunicare all’esterno i dati personali occorre accertarsi dell’identità del ricevente e del suo diritto ad accedere a tali dati, come nel caso di richieste di comunicazioni da parte di autorità giudiziarie o di pubblica sicurezza;
  5. particolare attenzione è prestata alla gestione dei documenti sanitari (prescrizioni, impegnative e referti medici, ecc.) che, rientrando nella categoria dei dati sensibili, sono trattati in modo particolarmente rigoroso, evitando nello specifico che del loro contenuto possa essere presa visione anche accidentalmente;
  6. massima attenzione è riservata alle comunicazioni di servizio trascritte su supporti estemporanei (post-it, fogli non rilegati, schemi e tabelle, elenchi degli utenti ad uso interno, ): è opportuno curare che contengano solo le informazioni strettamente necessarie (evitando, per quanto possibile, i dati sensibili) e che vengano distrutti in modo adeguato al termine del proprio utilizzo (riduzioni in frammenti illeggibili o incenerimento e non eliminati con i rifiuti ordinari). E’ opportuno dare la preferenza all’utilizzo di libri consegne rilegati, soprattutto per i dati sensibili.

Art. 3

Aspetti amministrativi

  1. La Comunità dispone di un budget mensile per le spese correnti. Il primo giorno di ogni mese la cassa è reintegrata dal Presidente o dalla segreteria centrale di Mondo X – Sardegna al valore In ciascuna sede è anche presente una seconda cassa, utilizzata esclusivamente per le entrate e avente come unica uscita i prelievi effettuati periodicamente dal Presidente.
  2. Il Responsabile della Comunità invia alla segreteria centrale, entro il giorno dieci di ogni mese, la prima nota delle spese e delle entrate effettuate nel mese precedente, corredata di tutte le pezze giustificative (ricevute, scontrini fiscali, ecc. ) e separata per le due
  3. Ciascuna sede è autorizzata ad effettuare acquisti con pagamento differito, sino ad un importo massimo predeterminato. Le spese telefoniche riferite alle utenze (telefono, acqua, energia elettrica, gas, ) e all’acquisto di carburante per autotrasporto, autotrazione, mangimi e quant’altro presente in un apposito elenco predisposto dal Presidente, non concorrono al superamento del budget. Le spese straordinarie superanti il budget previsto devono essere preventivamente autorizzate dal Presidente.
  4. La gestione del denaro e degli acquisti della Comunità è affidata al Responsabile, che risponde dell’utilizzo del Conseguentemente ciascuna spesa che rientri nel budget a lui affidato deve essere da lui preventivamente autorizzata. Ogni singola spesa è giustificata da apposito documento contabile (preferibilmente fattura, o ricevuta fiscale), salvo espressa deroga da parte del Responsabile (per spese inferiori ad un valore prefissato) o dal Presidente.

PARTE III: DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art. 1

Entrata in vigore ed efficacia

  1. Il presente Regolamento entra in vigore il primo giorno del mese successivo alla delibera di approvazione del Comitato
  2. Copia del Regolamento è depositata negli uffici delle Comunità e dei Centri di Accoglienza, a disposizione delle componenti di Mondo X – Sardegna.

ALLEGATI

ALLEGATO 1 – ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA

Tabella 1: orario invernale

Orario

Attività

6:30

Sveglia

6:30 / 7:30

Pulizia delle camere e della casa

7:30 / 8:00

Colazione e organizzazione dei lavori

8:00 / 12:30

Lavoro

12:30 / 13:30

Pranzo

13:30 / 15:00

Riposo

15:00 / 18:00

Lavoro

18:00 / 19:00

Pulizia personale

19:00 / 20:00

Attività formative e culturali

20:00 / 21:00

Cena

21:00 / 22:00

Dopo cena insieme (letture, giochi, ecc.)

22:00

Buonanotte

23:00

Tutte le luci sono spente

Tabella 2: orario estivo della Comunità di S’Aspru

Orario

Attività

6:15

Sveglia

6:15 / 7:15

Pulizia delle camere e della casa

7:15 / 8:00

Colazione e organizzazione dei lavori

8:00 / 12:30

Lavoro

12:30 / 13:30

Pranzo

13:30 / 15:30

Riposo

15:30 / 16:30

Attività formative e culturali

16:30 / 19:30

Lavoro

19:30 / 20:30

Pulizia personale

20:30 / 21:30

Cena

21:30 / 22:00

Dopo cena insieme (letture, giochi, ecc.)

22:00

Buonanotte

23:00

Tutte le luci sono spente

Tabella 3: orario estivo della Comunità di Camp ‘e Luas

Orario

Attività

6:30

Sveglia

6:30 / 7:30

Pulizia delle camere e della casa

7:30 / 8:00

Colazione e organizzazione dei lavori

8:00 / 12:30

Lavoro

13:00 / 14:00

Pranzo

14:00 / 15:30

Riposo

15:30 / 18:30

Lavoro

18:30 / 19:30

Pulizia personale

19:30 / 20:30

Attività formative e culturali

20:30 / 21:30

Cena

21:30 / 22:00

Dopo cena insieme (letture, giochi, ecc.)

22:00

Buonanotte

23:00

Tutte le luci sono spente